Le leccate dei cani: pericolo mortale o beneficio?

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Tratto da DIARIO DEL WEB, Stefania Del Principe, 23 Marzo 2015

“Baciare il cane fa bene alla nostra salute”.
Ricercatori statunitensi ritengono che una leccata dal proprio cane potrebbe essere salutare per il proprietario, anzichenò. I batteri presenti nella sua bocca, provenienti dal suo intestino, agirebbero come una sorta di pro-biotici che potenziano il nostro sistema immunitario
ARIZONA – Non è inconsueto vedere il cane che lecca il viso del proprio padrone. Questo gesto, che avviene d’istinto nell’animale, a qualcuno può fare ribrezzo; a qualcun altro può far pensare che non è igienico e, infine, a qualcuno non importa nulla ma, anzi, fa piacere. Comunque la pensiate, secondo i ricercatori dell’Università dell’Arizona, farsi baciare dal proprio cane potrebbe avere effetti benefici sul sistema immunitario.

EFFETTO YOGURT – Il ricercatori Kim Kelly e Charles Raison, sostengono che i batteri presenti nella saliva del cane, e che provengono dal suo intestino, potrebbero agire come una sorta di pro-biotici (tipo quelli dello yogurt) e promuovere non solo la salute del nostro intestino, ma stimolare anche l’immunità. In sostanza, anziché correre in bagno a lavarsi la bocca, dopo che il cucciolo ci ha sbavato su ben bene, dovremmo ringraziarlo per il suo inconsapevole aiuto.

VOLONTARI CERCASI – Ora, per dimostrare all’atto pratico che la loro teoria è valida, i ricercatori sono alla ricerca di volontari che siano disposti ad accogliere in casa propria un cane e tenerlo per almeno tre mesi – durante i quali ci si dovrebbe far leccare il viso dall’animale. «Quel che ci preme – spiega Kelly – è capire se in effetti i cani possano avere lo stesso effetto pro-biotico dello yogurt». «Crediamo che questi animali potrebbero agire analogamente allo yogurt nel giovare alla salute dei batteri contenuti all’interno del nostro intestino – aggiunge Raison – Questi batteri detti microbioti sono sempre più considerati fondamentali per il nostro benessere fisico e psicologico, in particolar modo in età avanzata». I volontari saranno sottoposti a controlli periodici, e non invasivi, al fine di osservare le modifiche che avvengono nell’intestino e nella salute psico-fisica in generale. In questo modo si potrà sapere se il cane ha fatto il suo «dovere».


da “ti presento il cane”, Davide Beltrame 21 luglio 2016
Sta suscitando diverse reazioni nelle ultime settimane il caso di una donna inglese che, a causa pare di una “leccata” da parte del suo cane, è finita in ospedale e ha rischiato la vita. Come di consueto, a seconda del media si sono usati toni più o meno allarmistici e date più o meno informazioni.
Libero ad esempio titola “Vi fate leccare in faccia dal cane? Attenti: pericolo mortale“. Il che è, ovviamente, una cavolata colossale. Anche perchè l’articolo non da praticamente alcun dettaglio, parla semplicemente di “batteri della setticemia” contratti da questa donna inglese di 70 anni a causa di una leccata sul viso da parte del suo Piccolo Levriero Italiano.

Decisamente più dettagliato è invece l’articolo del Ticino, che oltre a linkare la documentazione specifica del caso medico indica che il responsabile dei problemi della paziente è il Capnocytophaga canimorsus e il motivo di interesse del caso è dato dal fatto che (come si può anche intuire dal nome dato al batterio) il metodo più comune per contrarlo è un morso o un graffio, mentre è molto raro che basti il contatto con la saliva del cane. Difatti, viene spiegato nello stesso articolo come abbiano giocato molto probabilmente un ruolo fondamentale le condizioni già non proprio ottimali del sistema immunitario della donna.

Insomma, una signora non proprio giovanissima, con già problemi di salute, essendo stata baciata in bocca dal suo cane (portando quindi a contatto le sue mucose con la saliva dell’animale) ha peggiorato le sue condizioni di salute. Niente di così eccessivo come vuol far credere Libero o alcuni siti e blog che hanno “calcato la mano” sulla notizia partorendo titoli più o meno allarmistici.

Fortunatamente, oltre a quello del “Ticino”, si segnalano anche diversi altri articoli che riportano molto più fedelmente la realtà dei fatti: il sito DiarioDelWeb riporta un dato secondo cui casi come quello della donna inglese siano stati solo 200 nel mondo, tant’è che per trovare un caso con conseguenze gravi bisogna tornare fino al 2013 quando una donna canadese a causa di un’infezione partita da questo batterio ha subito l’amputazione di 3 arti, ma come lei stessa ha dichiarato solo due casi, compreso il suo, sono stati così gravi. Anche nel suo caso inoltre il sistema immunitario era già compromesso, a causa di una polmonite già esistente.

Ora, ovviamente questo non vuol dire che sia buona prassi passare le giornate a darsi baci alla francese con il proprio cane: per quanto sia stato ormai dimostrato che la convivenza con uno o più animali domestici migliori il sistema immunitario, nel 2015 aveva portato a molti articoli l’annuncio di uno studio presso l’Università dell’Arizona, mirato a dimostrare che la saliva dei cani potesse agire da “probiotico” per l’organismo umano e quindi come le leccate del cane fossero un beneficio per la salute: tale studio sembra essere ancora in corso, anche in quel caso comunque molti giornali avevano esagerato riportando come già conclusivi i risultati (quando in realtà si stavano ancora cercando i volontari per effettuare lo studio) e portando a titoli del tipo “Farsi leccare dal cane migliora il sistema immunitario”.

Ovviamente la saliva del cane (come del resto quella umana) porta comunque i suoi bei batteri…solo che nella stragrande maggioranza dei casi non portano alcuna conseguenza sull’uomo, se l’individuo è sano…cogliere l’occasione di un caso piuttosto raro e sfruttarlo per fare un allarmismo ingiustificato è irresponsabile, peraltro sappiamo già bene che ci sia un bel numero di mamme cinofobe che inorridiscono appena il figlio si avvicina un cane e partono di “non toccarlo che ti ammali!”
Ovviamente la tentazione del titolo acchiappa-click non ha colpito solo in Italia, dove peraltro non è limitata purtroppo ai soli “siti semi-bufala” che puntano solo ad acchiappare click con notizie rese il più allarmistiche possibile, ma anche su quotidiani “noti” (vedasi il Corriere che titola “Cane o gatto vi leccano la faccia? Attenti, rischiate la setticemia” salvo poi riportare solo nell’articolo l’intervento di un veterinario che sottolinea l’esiguità del rischio e come “non vadano creati allarmismi”; peggio ancora fa Il Giornale che riporta titolo e articolo del Corriere…levando tutto l’intervento del veterinario); anche un articolo inglese ha il suo bel titolo “Baciare il tuo cane può farti ammalare gravemente” e poi solo nelle ultime righe riporta come in tutto il Regno Unito siano noti solo 13 casi di infezione dal Capnocytophaga Canimorsus e la dichiarazione di uno dei medici che ha partecipato al caso della donna inglese e dichiara “L’ultima cosa che vogliamo è allarmare la gente dicendo che si ammaleranno se leccati da un cane o da un gatto”.

Insomma, come al solito basta un po’ di buon senso e un po’ di “via di mezzo”: per quanto mi riguarda, essendo nato e cresciuto in un allevamento ho ricevuto leccate a volontà ed ero sempre in mezzo ai cuccioli (vedasi la foto-testimonianza), vivendo con diversi cani continuo a ricevere leccate, ovviamente ora che sono più di un metro e 80 è più difficile che riceva “baci in faccia” e magari non mi metto a fare lingua-a-lingua con Biba durante la giornata, ma non è che alla prima leccata di Destiny su una guancia (e quelle capitano, anche perchè la signorina comincia ad avere delle molle al posto delle zampe…) corro a cospargermi la faccia di disinfettante.
Eppure basterebbe poco a scrivere articoli che spieghino bene i fatti (in fondo i giornalisti sarebbero pagati per questo…), senza dover esagerare da una parte (“se il cane ti lecca rischi la pelle” come successo in relazione al caso della donna inglese) o dall’altra (“passa la giornata a farti leccare in bocca” come si titolava in relazione allo studio dell’università dell’Arizona).

Un’ultima nota su come cambi la percezione degli “allarmismi”: proprio in Italia c’è stato un caso simile a quello della donna inglese: Gianluca Vrenna, di 25 anni, nel dicembre del 2014 ha contratto la setticemia in seguito a una leccata del suo cane su un graffio del ragazzo; anche in questo caso si trattava di un soggetto con un sistema immunitario compromesso, essendo il paziente senza milza.
Grazie al pronto intervento dei medici Gianluca si è salvato, ma anche lui ha rischiato l’amputazione degli arti e i rischi per la sua vita sono stati alti a causa delle condizioni pregresse: curiosamente, però, su questo episodio si trova praticamente solo un articolo del “Resto del Carlino” e non c’è stata l’ondata di articoli vista invece in questo periodo.
Quindi, o il batterio è diventato pericolosissimo solo quest’anno, o allìepoca la notizia era sfuggita agli allarmisti in cerca del click facile…

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Film a 4 zampe

Libri e film con protagonisti i nostri amici a 4 zampe!

F  I  L  M

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Locandina “Antarctica”, Giappone 1983

 

 

 

 

 

 

 

ANTARCTICA – Un film di Koreyoshi Kurahara. Con Ken Takakura, Tsunehiko Watase Titolo originale Nankyoku monogatari. Avventura, Ratings: Kids, durata 99 min. – Giappone 1983.

Un gruppo di ricercatori scientifici giapponesi, per cause di forza maggiore, abbandona una splendida muta di cani da slitta in una sperduta base del Polo Sud. I quindici animali, legati tra loro, senza cibo e senza riparo, hanno ben poche possibilità di sopravvivere, ma Jiro e Taro, i due esemplari più belli e coraggiosi, riusciranno a salvarsi e a ritornare dagli uomini che li avevano dovuti abbandonare. Paesaggi splendidi e abbacinanti per una triste favola molto commovente. Musiche di Vangelis.


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Locandina “8 amici da salvare”, USA 2005

 

 

 

 

 

 

 

8 AMICI DA SALVARE – Un film di Frank Marshall. Con Paul Walker, Bruce Greenwood, Jason Biggs, Moon Bloodgood, Gerard Plunkett. Titolo originale Eight below. Avventura, Ratings: Kids, durata 120 min. – USA 2005.

Remake del classico giapponese Antarctica, 8 Amici da Salvare racconta la storia vera di un’eroica muta di cani da slitta abbandonata a se stessa in Antartide, a seguito di un’evacuazione di emergenza durante una spedizione scientifica. La guida Jerry Sheperd, decisa ad onorare la fedeltà dei propri amici a quattro zampe, intraprenderà una crociata personale al fine di riuscire ad organizzare una spedizione di recupero.
I ghiacci del polo sud fanno da imponente cornice a questa favola moderna, in cui si celebra a tutto tondo il valore dell’amicizia. Seppur appesantita dall’eccessivo minutaggio e viziata da sequenze pseudo-documentaristiche posticce, l’opera trova nell’innata espressività degli animali la propria ragion d’essere, contesto in cui anche la totale mancanza di carisma di un Paul Walker sempre più telecomandato risulta funzionale. Intrattenimento per famiglie secondo tradizione Disney.

 


io e marley
Locandina “Io e Marley” – USA 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IO E MARLEY – Un film di David Frankel. Con Owen Wilson, Jennifer Aniston, Eric Dane, Kathleen Turner, Alan Arkin. Titolo originale “Marley & Me”. Commedia, Ratings: Kids, durata 120 min. – USA 2008 – 20th Century Fox

John e Jenny sono sposi nell’inverno gelido del Michigan. Innamorati e ansiosi di intraprendere una vita insieme si trasferiscono nella più calda Florida, dove trovano il lavoro e la casa dei loro sogni. Occupati per testate giornalistiche diverse, i coniugi Grogan progettano in salotto di allargare la famiglia. John, indeciso sulla paternità, fa le prove generali e compra un cucciolo in saldo per il compleanno di Jenny. Battezzato Marley sulle note del cantautore giamaicano, il Labrador biondo travolgerà la vita dei Grogan, “rosicchiando” mobili, progetti e certezze e invitandoli a vivere il presente a dispetto di quello che non è stato e di quello che deve ancora essere. Dopo Marley arriverà un bastimento carico di figli, guai e amore.


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Locandina “Zanna Bianca – Un piccolo grande lupo”, USA 1991

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ZANNA BIANCA – UN PICCOLO GRANDE LUPO – Un film di Randal Kleiser. Con Ethan Hawke, Klaus Maria Brandauer, Seymour Kassel. Titolo originale White Fang. Avventura, Ratings: Kids, durata 100 min. – USA 1991

La Walt Disney scende in campo con il personaggio sempreverde creato da Jack London. Diretto dal regista di Grease e di Laguna blu, il film è ambientato in Alaska. Il padre di Jack è morto nel Klondike senza che il ragazzo abbia avuto il tempo di conoscerlo. È deciso a cercare la miniera che il genitore scomparso aveva scavato con tanta tenacia per trovare l’oro. Ben presto incontrerà il famoso lupo. Pensato soprattutto per i ragazzi, il film vede come protagonista uno degli allievi di Robin Williams in L’attimo fuggente.


il richiamo della foresta
Locandina “Il richiamo della foresta”, Canada1996

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL RICHIAMO DELLA FORESTA – Un film di Peter Svatek. Con Rutger Hauer, Luc Morisette, Charles Powell Titolo originale The Call of the Wild. Avventura, Ratings: Kids, durata 90 min. – Canada 1996.

Il cane Buck, creato da Jack London, vive nuovamente al cinema. Seguiamo così il suo ingresso nel branco del corriere postale, i maltrattamenti, la fuga, la vita con il nuovo padrone. Fino alla morte del suo amico a due zampe che lo lascerà libero di tornare alla foresta. Rutger Hauer continua il suo vagabondaggio da un film all’altro.


 

Locandina "Belle & Sebastien"
Locandina “Belle & Sebastien”, Francia 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BELLE & SEBASTIEN – Un film di Nicolas Vanier. Con Félix Bossuet, Tchéky Karyo, Margaux Châtelier, Dimitri Storoge, Medhi El Glaoui. Titolo originale Belle et Sebastien. Avventura, Ratings: Kids, durata 98 min. – Francia 2013.

Durante la seconda guerra mondiale, nel villaggio alpino del piccolo Sébastien si scatena una caccia alla bestia pericolosa ritenuta responsabile delle stragi di pecore. Uomini armati di fucile, tra cui lo stesso César, che fa da nonno a Sébastien, sembrano non pensare ad altro che a volerla catturare e sopprimere. Ma il bambino ha conosciuto la bestia da vicino, sa che non ha ucciso lei le pecore e che si tratta solo di un dolcissimo Pastore dei Pirenei, in fuga da un padrone violento. Riuscirà il piccolo Sebastien a mettere in salvo la sua nuova amica, la gigantesca Belle?


 

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Tellington TTouch

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TTouch cane.

Ecco il modo migliore per educare il cane con dolcezza! Il TTouch, conosciuto anche come «Tellington Ttouch» dalla persona che lo ideò, Lisa Tellington, è un metodo che arriva direttamente dagli Stati Uniti, nato 40 anni fa e destinato inizialmente all’addestramento dei cavalli. Oggi però i suoi orizzonti si sono allargati e sono stati verificati buoni risultati su tutto il genere animale. Noi ci occuperemo del TTocuh cane, quello dedicato ai nostri pelosi! A grandi linee, il TTouch consiste in un dolce allenamento di esercizi a terra con particolari tocchi e manipolazioni, che prendono per l’appunto il nome di TTouches, ossia “Tocchi” o “Bendaggi”. Vi chiederete, a cosa serve davvero? E’ una corrente dell’addestramento per cani, nata per permettere agli animali di poter cancellare la paura, quella per i fuochi d’artificio, quella dell’auto, la paura del temporale… ma soprattutto per portare il nostro “Fido” a superare gravi traumi fisici e psicologici. Con il TTouch, il cane impara a pensare prima di agire o diventare ansioso. Non male no?!

Dagli esercizi ai bendaggi, ecco come fare!

Con le manipolazioni del TTouch, con tocchi e movimenti circolari particolari, riusciremo ad eliminare alcune impronte mentali dei nostri cani, come i traumi, i disagi fisici e psicologici, il dolore e le paure. Ad alcuni potranno sembrare dei semplici massaggi, ma in realtà attraverso questi “bendaggi”, si vanno ad attivare delle fasce nervose spesso inutilizzate! I tocchi devono essere accompagnati ad un lavoro a terra, con diversi ostacoli e diversi tipi di condotta: con gli esercizi a terra aiutiamo gli animali e li guidiamo attraverso gli ostacoli a mimare molte posizioni, aumentando la loro capacità di apprendimento. Non solo, aiuteremo i nostri amici a 4 zampe a sviluppare l’autocontrollo, la capacità di concentrazione, la fiducia, l’equilibrio e la coordinazione! Abbiamo parlato di bendaggi! Ebbene, questa ulteriore tecnica del TTouch, consiste nell’applicare sul cane delle fasce elastiche che lo contengano (non dovete strozzarlo) dolcemente, senza impedirne troppo i movimenti. Una stretta che riesca a farlo sentire protetto: ci sono alcuni bendaggi che possono rivelarsi meravigliosi alleati e validi supporti alle cure veterinarie per displasia, traumi da incidente e problemi di movimento!

Per saperne di più visita il sito: www.tteam.it

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Letture Consigliate

 

All'altro capo del guinzaglio

All’altro capo del guinzagliodi Patricia McConnell e L. Perria

‘Una delle abilità dei cani è quella di captare i nostri movimenti, anche i più piccoli, e di attribuirvi significati ben precisi. Noi esseri umani, il più delle volte non prestiamo particolare attenzione ai nostri gesti quando siamo in loro compagnia. Senza accorgercene, ora con la voce, ora con il corpo, lanciamo segnali che rischiano di lasciare completamente spiazzato e confuso il nostro amico a quattro zampe. Non sempre i problemi tra noi e il nostro cane sono frutto di una scarsa conoscenza delle tecniche di addestramento, molto spesso dipendono dalle profonde e naturali differenze di comportamento tra le due specie. Ciascuna si esprime con il proprio “linguaggio”, che non sempre viene “tradotto” e interpretato nel modo corretto. ‘


Ascolta il tuo cane

Ascolta il tuo canedi Jan Fennel

“Negli ultimi dieci anni ho imparato ad ascoltare e a capire il linguaggio dei cani. Man mano che questa comprensione cresceva, sono riuscita a comunicare con i cani, ad aiutare sia loro sia i loro padroni a superare i problemi. In molti casi il mio intervento ha fatto sì che il cane non venisse soppresso per un comportamento che sembrava incorreggibile. Lo scopo del libro è divulgare le mie conoscenze. Descriverò come potete imparare questo linguaggio. Se lo imparerete bene, vi assicuro che il vostro cane vi ricompenserà con la sua cooperazione, la sua lealtà e il suo amore.” (Dall’introduzione).


Parla con il tuo cane

Parla con il tuo canedi Jan Fennel

Frutto di venticinque anni di esperienza, il “metodo d’addestramento dolce” di Jan Fennell, invece di basarsi sul meccanismo degli ordini e sul principio di totale obbedienza del cane al padrone, propone di imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare, in una parola a “comunicare” con il proprio amico a quattro zampe, pur senza rinunciare ad alcuni aspetti del classico rapporto uomo-animale. Ricco di aneddoti e fotografie, che rendono il metodo accessibile a tutti, il volume si offre come una vera e propria guida all’addestramento che potrà aiutare chiunque a stabilire con il proprio cane un rapporto equilibrato, un’amicizia duratura e gratificante per entrambi

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Comportamento

Tale il cane tale il padrone...

In questa pagina troverete una serie di articoli relativi al comportamento e/o all’educazione del cane.

Si dice che il cane sia  il riflesso del proprio padrone, sarà vero?

Segnaliamo siti e buone letture che possono aiutarci a trovare una risposta concreta a questa domanda.


SITI UTILI

Dalla parte del CANE

Focus – QUIZ su espressione dei cani

12 comportamenti da evitare

Educazione del cane

Il linguaggio del cane


LETTURE CONSIGLIATE

La-scienza-del-cane-800x400-800x400


ARTICOLI UTILI

COME AFFRONTARE I BOTTI DI CAPODANNO

COPROFAGIA

TELLINGTON T-TOUCH

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