COPROFAGIA

Un articolo di Barbara Sinigaglia

I cani hanno, talora, abitudini e preferenze che ci appaiono inappropriate ma la coprofagia, l’attrazione per le feci e la loro ingestione, è certo la più disgustosa per i proprietari.

Molti cani sono intensamente coprofagi, soprattutto in giovane età e questo li mette a rischio di sviluppare patologie, contraendo parassitosi, infezioni virali o batteriche, persino tossine e veleni possono essere assunti attraverso le feci.

Si distingue anche l’AUTOCOPROFAGIA (mangiare le proprie, molto più raro, al massimo il 15% dei pazienti) dalla ALLOCOPROFAGIA (quelle degli altri, sia conspecifici che non).

Davvero attraenti per molti cani sono le grandi fatte dai cavalli e dagli altri erbivori e questo può avere un senso adattivo, dato che i carnivori non sono in grado di sintetizzare correttamente e appieno alcune vitamine, soprattutto quelle del gruppo-B, e invece gli erbivori ne hanno l’apparato digerente pieno (prodotte dalla digestione della cellulosa).

Poi c’è l’età: i cuccioli molto giovani, ancora con la mamma che li pulisce e mangia le loro deiezioni, possono crescere con una miscela di odori fecali, nella bocca della madre, che li induce ad una abituazione o addirittura ad una preferenza per questi che quindi li spinge a prenderle direttamente da terra. Questa forma dovrebbe però estinguersi in pochi mesi.

Nella madre è una condizione temporanea, legata necessariamente al bisogno di tenere pulita la tana e perdura per il tempo nel quale i cuccioli mangiano il suo latte, per estinguersi in poche settimane.

Il sesso: è molto più frequente nelle femmine, soprattutto sterilizzate, mentre i maschi integri sono la categoria a minor rischio, i cani che vivono con diversi altri conspecifici hanno probabilità molto maggiori (arrivando al 25% cioè uno su quattro)

La tipologia: è più facile nelle razze da caccia, e straordinariamente facile a vedersi nei Retrievers, nei Segugi e nei Bassotti.

L’ambiente è pure un fattore fondamentale:

  1. i cani che sono isolati dal mondo soffrono di molte conseguenze e una è anche questa (mancanza di socializzazione).
  2. la mancata pulizia del posto dove il cane va a sporcare associata alla noia (confinamento restrittivo).
  3. lo stato ANSIOSO: essere stati puniti perché hanno sporcato in casa (continuano a farlo ma la tolgono di mezzo)
  4. una richiesta di attenzioni verso il proprietario che ha molte volte reagito in modo esagerato

Lo stato di salute: i cani magri o con problemi di assimilazione (e quindi con parassitosi intestinali, soprattutto, e insufficienza pancreatica o malassorbimento) le patologie endocrine che rendono famelici (diabete, Cushing, ma anche la sterilizzazione che, com’è noto, aumenta l’appetito).

La qualità della dieta è a dir poco fondamentale. Tra i sistemi più efficaci c’è appunto sostituire quello che il cane coprofago mangia con una dieta ricca di sostanze nutritive fresche (proteine animali) e vitamine naturali, ad alta biodisponibilità, eventualmente con alcun enzimi aggiunti. Pulire il giardino, raccogliere le feci appena deposte, socializzare e dare al cane attività in cui impegnarsi.

Insegnare al cane a correre da noi, che ci saremo allontanati quando lei/lui si era messo in posizione, non appena deposte le feci, per avere un boccone prelibatissimo e irresistibile che diventerà un’abitudine irrinunciabile.

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2 commenti su “COPROFAGIA”

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